Cum Porsenna Romam obsideret, Muciu

Cum Porsenna Romam obsideret, Mucius vir Romanae constantiae senatum adiit, et veniam transfugiendi petiit, necem enim regis repromittebat. Accepta potestate, in castra Porsennae venit. Ibi in confertissima turba prope regium tribunal constitit. Stipendium tunc forte militibus dabatur: et scriba cum rege pari fere ornatu sedebat. Mucius illum pro rege deceptus occidit. Apprehensus et ad regem pertractus, dextram accenso ad sacrificium foculo iniecit; hoc supplicii a rea exigens, quod in caede peccasset. Attonitus miraculo rex iuvenem amoveri ab altaribus iussit. Tum Mucius, quasi beneficium remunerans, ait trecentos, sui similes, adversus eum coniurasse. Qua re ille territus bellum, acceptis obsidibus, deposuit.

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Quando si assediare Roma e Porsenna, Muzio, un uomo è venuto al senato del romano di costanza, che io possa venire transfugiendl chiesto, perché la promessa del re fino alla morte. Avendo potenza ricevuta, è venuto al campo di Porsenna. Lì, nella parte più densa della folla nei pressi del tribunale reale. Il salario dei soldati, avrei dovuto me e un segretario dato, era seduto con il re e vestita quasi esattamente la stessa. Fabio re ingannato lo ha ucciso. Viene afferrato e trascinato al re, ai sacrifici della mano destra un braciere acceso al nemico; questo sta trascorrendo l'una rea ​​di punizione, che si trova nella strage, avrebbe peccato. Essere rimosso dall'altare e ordinato il re, stupito il giovane. Poi Muzio, alternativo, per così dire, il beneficio di questo generoso, ha detto, trecento, quelli come lui, cospirato contro di lui. Per questo motivo, egli è terrorizzato dalla guerra, ha ricevuto ostaggi da loro, e tirò giù.